| Da 
		qualche tempo ad Arzignano e nella Valle del Chiampo è assai vivo il 
		problema della sanità e in modo particolare del funzionamento e delle 
		prospettive inerenti all'ospedale "Cazzavillan". In quanto laici, 
		religiose, religiosi e preti che vivono e operano sul territorio, 
		condividiamo le perplessità e le preoccupazioni espresse da tante 
		persone e famiglie, dal cappellano dell'ospedale don Pierangelo Pace e 
		dal mondo del volontariato.Pur rendendoci conto della complessità della situazione, della 
		difficoltà di gestire la cosa pubblica, della molteplicità degli 
		interessi in gioco, senza avere la pretesa di indicare le soluzioni 
		tecniche o di giudicare le competenze professionali, non possiamo 
		tuttavia tacere lo sconcerto che proviamo di fronte a comportamenti 
		diffusi, che anche da noi negano nella realtà il primato della persona, 
		tanto più in condizioni di sofferenza e di bisogno. Non mancano, 
		purtroppo, le testimonianze di pazienti che si sentono oggetti più che 
		soggetti di cure e di familiari testimoni di fatti anche gravi, che non 
		hanno però il coraggio di denunciare. E sullo sfondo sta l'impressione 
		che i prevalenti criteri delle scelte siano i veti incrociati della 
		politica, coperti dalla ripetuta assicurazione che "tutto va bene".
 Non dimentichiamo che in un passato anche recente associazioni e 
		singoli cittadini hanno speso considerevoli risorse umane ed economiche 
		per garantire la qualità delle prestazioni, e siamo certi che tale 
		sensibilità verrebbe confermata se non venisse meno, come sta invece 
		accadendo, la fiducia nella struttura che i nostri concittadini 
		considerano il loro ospedale.
 Domandiamo: c'è un futuro per le strutture ospedaliere di provincia 
		o esiste un piano strategico che mira a declassarle in modo tale da 
		giustificare le concentrazioni sanitarie nei capoluoghi? E iniziata in 
		questa maniera la strada che dovrebbe ancor più privilegiare le 
		strutture private?
 Invitiamo i sindaci a vigilare.
 Noi siamo disponibili ad agire di concerto con tutte le persone che 
		condividono queste preoccupazioni e ad essere presenti nelle
 iniziative volte a migliorare il clima del confronto e a far emergere 
		proposte e prospettive che si pongano realmente a servizio dei malati.
 |